16.03.09. Cari Colleghi, cari Amici, per la terza volta (in un anno) si tenta di far tornare a carico degli Avvocati romani la pretesa dell’OUA di ottenere un contributo annuo di circa 130.000 euro (appena).
L’accoglimento di tale pretesa violerebbe l’art 7 del decreto legislativo luogotenenziale 23.11.1944, n 382 che stabilisce che i Consigli degli Ordini non possono esigere contributi dai propri iscritti se non nei “limiti strettamente necessari a coprire le spese dell’Ordine” e davvero non può essere ritenuto necessario finanziare l’OUA o chicchessia nel bilancio delle spese dell’Ordine, che sono blindate dai tre ferrei limiti di garanzia (“ limiti ”, “ strettamente ”, “ necessari ”: più limiti di così).
Già nell’assemblea del 20.7.2001 una grandissima maggioranza votò per non finanziare più l’OUA e più recentemente altre due assemblee (l'ultima del 9.10.2008) hanno giàribadito la ripulsa degli Avvocati romani a finanziare tale sodalizio.
Eppure, con l’assemblea del prossimo mercoledì 18 marzo, dalle ore 12 e seguenti viene ancora tentato di far passare l’immane finanziamento per una entità associativa che la maggior parte degli Avvocati non conosce e, se la conoscesse, non approverebbe il recente pronunciamento del Presidente dell'OUA a sostegno del progetto di riforma che ridurrebbe l’importanza degli organi di governo dell’Avvocatura (i Consigli degli Ordini territoriali), dando più potere di governo al CNF (che però è un organo giurisdizionale, e che vorrebbe pure esso tornare a riscuotere contributi annuali dagli Avvocati romani non cassazionisti, contributi che dal 2002 - periodo in cui ero Presidente dell'Ordine - il Consiglio dell’Ordine romano non ha più raccolto coattivamente, come prima, essendo smaccatamente incostituzionale la norma incredibile che consentirebbe al CNF di farsi pagare tali contributi semmai soltanto dai cassazionisti iscritti nel relativo albo del CNF, senza riferibilità ai non cassazionisti iscritti negli albi degli Ordini territoriali ).
Gli Avvocati stanno affrontando una crisi difficilissima, per la inefficienza dell’apparato giudiziario e per le difficoltà economiche, mentre il CNF (con l’accordo ora anche del Presidente dell’OUA), propone una riforma del nostro ordinamento che servirebbe soltanto a dare più potere …. al CNF (proprio come se un organo giurisdizionale come la Corte di Cassazione proponesse al Parlamento un progetto di legge per ottenere più poteri). Assurdo ed inutile per gli Avvocati italiani che dovrebbero invece avere Consigli degli Ordini più importanti, autorevoli e prestigiosi per far valere le sacrosante istanze degli iscritti.
E' comunque vano il prossimo, terzo tentativo assembleare di indurre gli Avvocati romani ad accettare che il Consiglio dell'Ordine torni a finanziare l'OUA, come avveniva fino a quando io divenni Presidente dell'Ordine nel 2001. Invero, non sono un penalista ma ritengo che, se un amministratore di condominio accoppa il portinaio, non potrà essere esentato dalla responsabilità penale invocando a sua giustificazione che una assemblea dei condomini lo avevo incaricato di compiere il delitto. Così, se un PM presso la Corte dei Conti e/o un PM presso il Tribunale Ordinario ritenessero che il beneficio a favore dell'OUA fosse violativo della detta disposizione di legge sulle spese del Consiglio dell'Ordine (con le conseguenti indagini sulla ipotesi di responsabilità specificamente personale), dubito che possa essere opposto l'adempimento ad una delibera assembleare disponente un pagamento ritenuto illegittimo (delibera oltretutto riproposta stranamente per la terza volta in meno di un anno).
Ferme disposizioni mediche non mi consentono di partecipare ancora alle impegnative adunanze del Consiglio dell'Ordine e così come all'assemblea del 18 marzo, in cui finerei per prendere la parola sull'assurdo argomento di tornare a finanziare l'OUA, anche se lo farei proprio per evitare io problemi al Consiglio, sebbene proprio il Consiglio abbia riproposto tale tema per questa ennesima assemblea (anche se questa volta ha poi integrato l'ordine del giorno con l'approvazione del conto consuntivo e del bilancio preventivo). Per nostra fortuna, in mia assenza, nell'adunanza del Consiglio del 15 gennaio scorso la Cons. Donatella Cerè aveva subito manifestato indignazione per l'iniziativa : perché solo lei contro gli altri tredici ?
Anche se per questo mio messaggio di esortazione alla ragionevolezza qualcuno ora eviterà di esporsi, guardandosi bene dal propugnare ancora l’ennesimo tentativo di finanziare con 130.000 euro (appena) l’OUA, cercate comunque di andare tutti all’assemblea di mercoledì 18 marzo per respingere il tentativo, rammentando che il nuovo Presidente dell'OUA ha commesso il peccato di avallare la proposta del CNF di farsi dare per legge più poteri, riducendo l’importanza degli organi territoriali di autogoverno degli Ordini forensi: anche se non riconosco una autorità all'OUA di impegnare gli Avvocati romani, spero che gli altri organi di quel sodalizio prendano le distanze da tale politica.